GIULIA + STEFANO (& LUDOVICO) | STORIA DI UN MATRIMONIO SPECIALE – PARTE I
IL BACKSTAGE
Giusto per non catapultarmi subito in un turbine di emozioni, ho deciso di raccontarvi questo matrimonio per noi speciale a partire dai preparativi. Perchè dietro alla giornata frenetica che si consuma in un lampo c’è tanto lavoro, tensione ed eccitazione. E poi fatica e sudore, perchè non si tratta solo di pensarlo, immaginarlo, programmarlo un matrimonio ma anche di mettere poi in pratica tutto quello che avevi fino ad allora solo ipotizzato.
Vi lascio al racconto di questa grande avventura, se vi va accompagnate la lettura con la musica che ha contribuito a rendere speciale, intensa ed unica una cerimonia non del tutto tradizionale… Buona lettura!
Questo matrimonio per me è stato tanto, emozione pura ed a tratti anche paura di non farcela. Perchè il tempo era poco e soprattutto perchè ero emotivamente molto coinvolta.  Le premesse c’erano tutte per dare di matto: una data fissata con soli due mesi di anticipo, uno sposo che era anche il mio unico fratello, quel bimbo che ho amato follemente dal primo sguardo, che ho sentito mio in modo quasi viscerale con i 10 anni che ci separavano e che ho faticato a lasciar andare quando è stato il momento di farmi da parte. E poi la sposa, io e lei due caratteri così schivi e così simili, che non si sa per quale combinazione chimica strana siamo riuscite a creare quasi subito un legame tanto profondo, complice e sincero come non avremmo forse pensato e sperato neppure noi. Detto ciò tutte le carte si rimescolavano ancora una volta perchè la responsabilità di fare da tramite praticamente su ogni scelta con una sposa a più di 2000 km di distanza pareva quasi una bomba ad orologeria. Fra le prime cose (con la voce che trapelava emozione e timore al tempo stesso) Giulia mi disse che questa sarebbe stata per noi la prova del 9, per vedere se come cognate funzionavamo davvero. Immaginate la tensione nell’organizzare tale evento. Direi che abbiamo funzionato, ed alla grande! Ma questa è un’altra storia, la storia di una giornata stupenda e di un’emozione indicibile. La storia che vi racconterò nel prossimo post.
Ora riavvolgiamo il nastro ancora un po’ ed andiamo al giorno prima del nostro Dday.
Eccoci qui, nella location che ha rappresentato il primo grande azzardo. Perchè appena l’ho vista ho pensato che sarebbe stata magnifica, appena l’ha vista Giulia se ne è innamorata, Stefano ha detto sì ancor prima di scoprirla dal vivo. Oltre il cemento, i muri polverosi, oltre i mattoni e la poco suggestiva visione diurna, abbiamo da subito visto un altro film. Un gran bel film, a cui loro non avrebbero più rinunciato ed io non avrei potuto in alcun modo perdermi. Però restava il timore di essere stati un po’ incoscienti ed avventati, a giorni alterni l’eccitazione cedeva il passo a piccole dosi di panico. Perchè qui i casi erano due: potevamo creare qualcosa di spettacolare ed unico (e magari morire nell’intento) o morire nell’intento e basta. Siamo ancora qui, pare che non sia andata poi così male 😀
Il primo passo da compiere, sul quale non potevamo rischiare di commettere errori, era la scelta dei collaboratori. Ci vuole sintonia, stima reciproca, rispetto per i rispettivi ruoli ed una buona dose di fiducia. Conoscevo già da tempo Patrizia (titolare di Agave Home)  e sapevo che sarebbe stata la persona giusta per noi, che avrebbe sposato e realizzato al meglio il nostro progetto e ci si sarebbe dedicata anima e corpo. Vi lascio con le foto di quella pazza giornata di frenesia, con lo sposo a casa febbricitante, io e la sposa (ed il piccolo Ludo nel marsupio) sul campo di battaglia e Patrizia con le sue collaboratrici all’opera.
E questo bulli così deliziosamente vintage poteva servire solo per trasportare l’occorrente su e giù dalla location? Ovviamente no! Qui potremmo aprire un capitolo a parte solo per lui e per il suo proprietario Diego, titolare del Birrificio Boia Fauss, persona davvero speciale che ci ha permesso di portare a compimento un’altra piccola grande follia. Diciamo solo che l’ho cercato a lungo e trovarlo è stato un vero colpo di fortuna: ho spedito timorosa le foto del “mio” trofeo direttamente in Norvegia e la risposta è stata che nessun altro mezzo avrebbe potuto accompagnarli in un giorno così importante. Perchè il suo essere così vissuto lo faceva estremamente romantico (e conosco Giulia, non poteva che apprezzare questo romanticismo così lontano dall’essere smielato). Perchè rispondeva al desiderio di Stefano di non prendersi troppo sul serio e di fare del matrimonio una grande festa con gli amici. Perchè avrebbe permesso di esprimere al meglio quel senso di famiglia che già sapevamo nostro ed al quale gli sposi non avrebbero voluto rinunciare in un giorno così importante!
A presto con le foto ufficiali del matrimonio di Giulia & Stefano, nonchè battesimo del mio piccolo, adorabile nipotino!
Continua…
P.S. Un ringraziamento speciale a mio fratello, che dopo avermi sopportata nell’insistente intrusione in quella che doveva essere la loro scelta della scaletta musicale, si è poi dedicato alla ricerca  e generoso  acquisto del sottofondo per questo e gli articoli a venire 😀